Chi sono

Vittorio Scatizza

Di solito i cenni biografici sono scritti in terza persona come fanno quelli famosi e quelli bravi. Io non appartengo alla prima categoria e non so giudicare se mi avvicino alla seconda. Ragion per cui queste poche righe mi sembra più corretto scriverle in prima persona.

Sono nato e vivo a Roma. Ho un’età nella quale i nodi iniziano a venire al pettine. Tuttavia, non me ne preoccupo. Non mi volto mai indietro. L’importante è guardare il sentiero sul davanti, unica dote che mi riconosco.

Gli attori del cinema sono soliti vantarsi dei tanti lavori umili svolti nella vita, salvo poi scoprire che genitori importanti aprivano interrogativi sulla veridicità di tali affermazioni biografiche e sul colpo di fortuna avuto dai figli nel diventare famosi.  Io non ho avuto quella fortuna e di mestieri e professioni ne ho cambiati davvero tanti, anche troppi. Alcuni mio malgrado, altri per volontà mia. Del leggendario posto fisso non ne ho mai goduto. Forse perché in fondo non l’ho mai agognato.

Quelli famosi e quelli bravi citano (nella loro terza persona) i grandi della letteratura che hanno studiato, che hanno amato e ai quali si sono ispirati. Io sono autodidatta nel senso stretto del termine. Nel senso “largo” ho letto e studiato con determinazione feroce per migliorarmi in tutti questi anni.

Ho “studiato” anche insegnando per tre anni in un laboratorio di scrittura creativa. Gli allievi mi hanno educato al confronto, mi hanno fatto capire quanto può contare per crescere lo scambio di un errore da non ripetere o l’euforia nel condividere una costruzione di trama sostenibile.

Ho “studiato” nei sette anni di presidenza del Premio Letterario Nazionale “Scriviamo Insieme”. Un Premio che si è imposto nel panorama dei concorsi letterari grazie alla passione, alla competenza e all’onestà intellettuale della Giuria e di tutti i collaboratori. Ho vissuto un’esperienza coinvolgente grazie a loro e alle migliaia di autori noti e meno noti che si sono confrontati nelle varie edizioni del Premio.

Continuo a scrivere, spesso con carta e penna per necessità di vista. E continuo a studiare e a imparare guardando l’ombra che mi precede al tramonto sulla spiaggia di marea in quell’isola lontana che mi ispira e che amo.