Fado e il mare intorno

Edizione 2021

 Amazon Independently published

Cartaceo – copertina in brossura – formato 15 x 23 – ISBN ‎ 9798538671519

Cover di Francesco Pochì

Disponibile anche in e-book sul portale Amazon

Il vento gioca con i punti cardinali. Un’isola concede la scelta del dove.

Il cielo è sponda di biliardo, asseconda il tiro lungo che fanno i pensieri e culla come onda lieve di marea.

Il passato va pettinato a verso, contropelo non serve, non pareggia l’accaduto e le malinconie le porta via la risacca. Basta dipanare la matassa dei ricordi, prendere il filo e un ago e cucire un vestito nuovo.

L’isola è scogliera di vertigine, è roccia di pietra calcarea, è scoglio che affiora dal mare, frantuma l’onda e rallenta la sua corsa.

Ci sono luoghi che pretendono voce bassa. L’isola pensa lei a riempire il silenzio.

La terraferma ha facili abbracci, quando vuole. L’isola li deve cercare in quelli tormentati dell’oceano.

Ogni burrasca è una tassa sul dopo e un rimborso da restituire a rate di fatica.

L’isola è brughiera a pelo di terra. È suolo acido di humus, di erica e arbusti piegati ad assecondare gli umori del vento.  

È terra alta e terra bassa, a rincorrere i dislivelli. Solo il mare intorno pareggia il panorama.

Nota dell’autore

Sì.

Ho lasciato il conforto del molo rassicurante della prosa dove mi sono seduto comodamente per anni a guardare il mare in compagnia delle mie storie.

Un calmo fantasticare attraverso le pagine di un romanzo o di un racconto con tutti gli attrezzi a portata di mano per ambientare, raffigurare, incontrare protagonisti e comprimari, farli conoscere e far di dialogo.

Spazi ampi e sconfinati che la prosa ti concede, rassicurandoti.

Adesso mi sono deciso. Ho preso coraggio. Sono sceso dal molo e sono andato al largo.

Un’avventura verso l’ignoto della poesia.

La poesia è prima linea, è battaglia che si consuma nell’istante.

 Ancora di più per chi viene dalle retrovie della prosa.

 Non ho l’età per coltivare l’ambizione di fare versi e, per mia fortuna, non ho la vanità di spacciare queste righe per un componimento poetico.

Prendo questi pensieri come vengono, senza regole a costringerli e ordinarli, senza l’inquietudine e la presunzione di farli apparire come liriche.

Navigo al largo, poco di remi e tanto di deriva, per non arrecare disturbo alle discipline. 

I pensieri vanno in ordine sparso, in una poesia-prosa priva di norme canoniche e consuetudini poetiche.

Vorrei soltanto che fossero raffigurazioni di istanti e allegorie di sensazioni.

Nulla di più.

Senza furbizie letterarie a far sembrare questo scritto per ciò che non è.

Le storie sono accostate a cinque isole che amo. Ogni isola, attrice più o meno protagonista, è sfondo e pretesto per dare una casa alle mie riflessioni.

Nella finzione narrativa mi accompagna in questo vagabondare un amico discreto e complice.

Chi mi ha letto lo conosce già.

Non so se riuscirò nell’intento, un naufragio in mare aperto va tenuto in conto, ma ormai il molo è lontano e non mi resta che remare.